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xhost - programma di controllo degli accessi al server X
xhost [[+-]name ...]
Il programma xhost E' utilizzato per aggiungere e cancellare nomi di host o nomi di utente dalla lista abilitata a connettersi al server X. Nel caso degli host, ciò costituisce una rudimentale forma di controllo della privacy e della sicurezza. E' sufficiente solo per un ambiente workstation (singolo utilizzatore), sebbene esso limiti i peggiori abusi. Ambienti che richiedano misure più sofisticate dovrebbero implementare il meccanismo "user-based" o utilizzare gli hook nel protocollo per passare altri dati di autenticazione al server.
Xhost accetta le seguenti opzioni a linea di comando descritte sotto. Per sicurezza, le opzioni che effettuano il controllo di accesso possono essere avviate solo dal "host di controllo". Per le workstation, questo è la stessa macchina server. Per terminali X, è l'host di login.
Un nome completo ha la sintassi ``famiglia:nome'' dove "famiglia" può essere come le seguenti:
inet Internet host (IPv4) inet6 Internet host (IPv6) dnethost DECnet nis Secure RPC network name krb Kerberos V5 principale local contiene solo un nome, la stringa vuota si Server Interpreted (interpretato dal server)
La "famiglia" non è sensibile alle maiuscole. Il formato del "nome" varia a seconda della "famiglia".
Quando viene utilizzata una connessione Secure RPC può essere specificato l'indirizzo relativo della rete (es., "nis:unix.uid@domainname"), o può essere specificato un utente locale con solo il nome utente seguito dal simbolo at (es., "nis:pat@").
Per la compatibilità all'indietro con i nomi di host Pre-R6 che contengono il simbolo at (@), xhost presume che appartengano alla famiglia nis. Altrimenti si presume che siano indirizzi internet. Se compilato con il supporto IPv6, allora tutti gli indirizzi IPv4 e IPv6 ricevuti da getaddrinfo(3) sono aggiunti alla lista degli accessi nella famiglia inet o inet6 appropriata.
Gli indirizzi interpretati dal server sono composti da caratteri case-sensitive, tag e stringhe rappresentanti un valore dato, separati da ":". Per esempio, "si:hostname:almas" è l'indirizzo interrpretato di un server di tipo hostname, con valore di almas.
Per ogni nome aggiunto alla lista di controllo degli accessi viene stampata una linea della forma "name being added to access control list". Per ogni nome rimosso dalla lista di controllo degli accessi, viene stampata una linea della forma "name being removed from access control list".
/etc/X*.hosts
X(7), Xsecurity(7), Xserver(1), xdm(1), xauth(1), getaddrinfo(3)
Non si può specificare un display sulla linea di comando, poichè -display è un argomento valido per la linea di comando (che indica che si vuole rimuovere la macchina chiamata ``display'' dalla lista di controllo degli accessi.)
Il server X carica gli indirizzi di rete, non i nomi degli host, a meno che non si usino gli indirizzi degli host "server-interpreted". Se in qualche modo si cambia un indirizzo di rete di un host mentre il server è ancora in funzione, e si sta utilizzando un form di autenticazione basato sugli indirizzi di rete, xhost può essere usato per aggiungere il nuovo indirizzo e/o rimuovere il vecchio indirizzo.
Bob Scheifler, MIT Laboratory for Computer Science,
Jim Gettys, MIT Project Athena (DEC).
xhost 1.0.1 | X Version 11 |