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locale(5) File Formats Manual locale(5)

locale - Descrive un file di definizione della localizzazione

Il file di definizione della localizzazione contiene tutte le informazioni necessarie perchè il comando localedef(1) possa convertirlo in un database binario di localizzazione.

Il file di definizione è formato da sezioni, ciascuna delle quali descrive in dettaglio una categoria di localizzazione. Vedi locale(7) per ulteriori dettagli su queste categorie.

Il file di definizione della localizzazione inizia con un'intestazione che può essere formata da queste parole chiave:

è seguita da un carattere che viene usato come carattere di protezione nel resto del file, per indicare quei caratteri da interpretare in modo speciale. Il carattere predefinito è la barra inversa (\).
è seguita da un carattere che viene usato per indicare i commenti nel resto del file; il carattere predefinito è il cancelletto (#).

La definizione della localizzazione è suddivisa in una parte per ogni categoria di localizzazione. Ogni parte può essere copiata da un'altra localizzazione esistente o può essere definita ex novo. Se la categoria dovesse essere copiata, l'unica parola chiave valida nella definizione sarebbe copy seguita dal nome della localizzazione tra doppi apici da copiare. Le eccezioni a questa regola sono LC_COLLATE e LC_CTYPE dove un'istruzione copy può essere seguita da regole specifiche della localizzazione e da alcune ridefinizioni.

Quando si definisce una localizzazione o una categoria ex novo, si dovrebbe usare un file di definizione della localizzazione già esistente nel sistema, come riferimento per seguire le comuni convenzioni di glibc.

Le seguenti sezioni di categoria sono definite da POSIX:

LC_CTYPE
LC_COLLATE
LC_MESSAGES
LC_MONETARY
LC_NUMERIC
LC_TIME

In addition, since glibc 2.2, the GNU C library supports the following nonstandard categories:

LC_ADDRESS
LC_IDENTIFICATION
LC_MEASUREMENT
LC_NAME
LC_PAPER
LC_TELEPHONE

Vedi locale(7) per una descrizione più dettagliata di ciascuna categoria.

La definizione inizia con la stringa LC_ADDRESS nella prima colonna.

Sono ammesse le seguenti parole chiave:

seguita da una stringa contenente i descrittori di campo che definiscono il formato usato per gli indirizzi postali nella localizzazione. Sono riconosciuti i seguenti descrittori di campo:
%n
Nome della persona, costruito possibilmente con la parola chiave LC_NAME name_fmt (da glibc 2.24).
%a
c/o (presso) una persona o un'organizzazione.
%f
Nome della ditta.
%d
Nome dell'ufficio.
%b
Nome dell'edificio.
%s
Nome della via o dell'isolato (p.es. Japanese).
%h
Numero civico o denominazione.
%N
Inserisce un fine-riga se il valore del descrittore precedente non è una stringa vuota; altrimenti lo ignora.
%t
Inserisce uno spazio se il valore del descrittore precedente non è una stringa vuota; altrimenti lo ignora.
%r
Numero di stanza, denominazione della stanza.
%e
Numero del piano.
%C
Designazione del Paese, dalla parola chiave country_post.
%l
Circostrizione/municipalità all'interno della città (da glibc 2.24).
%z
Numero di codice postale.
%T
Città.
%S
Stato, provincia o prefettura.
%c
Paese, preso dal record di dati.

Each field descriptor may have an 'R' after the '%' to specify that the information is taken from a Romanized version string of the entity.

seguita dal nome del paese nella lingua del documento corrente(p.es., "Deutschland" per la localizzazione de_DE).
seguita dall'abbreviazione del paese (si veda CERT_MAILCODES).
seguita dall'abbreviazione in due lettere del paese (ISO 3166).
seguita dall'abbreviazione in tre lettere del paese (ISO 3166).
seguita dal codice numerico del paese (ISO 3166).
seguito dalla sigla automobilistica internazionale del paese.
seguito dal codice ISBN (per i libri).
seguito dal nome della lingua nella lingua del documento corrente.
seguita dall'abbreviazione in due lettere della lingua (ISO 639).
seguita dall'abbreviazione in tre lettere della lingua (ISO 639-2/T).
seguita dall'abbreviazione in tre lettere della lingua per uso bibliografico (ISO 639-2/B). In generale le applicazioni dovrebbero preferire lang_term a lang_lib.

La definizione LC_ADDRESS termina con la stringa END LC_ADDRESS.

La definizione inizia con la stringa LC_CTYPE nella prima colonna.

Sono ammesse le seguenti parole chiave:

seguita da un elenco di lettere maiuscole. Le lettere da A a Z sono incluse automaticamente. Inoltre non sono permessi caratteri specificati come cntrl, digit, punct o space.
seguita da un elenco di lettere minuscole. Le lettere da a a z sono incluse automaticamente. Inoltre non sono permessi caratteri specificati come cntrl, digit, punct o space.
eguita da un elenco di lettere. Tutti i caratteri specificati come upper o lower sono inclusi automaticamente. Inoltre non sono permessi caratteri cntrl, digit, punct o space.
seguita dai caratteri classificati come cifre. Sono ammesse solo le cifre da 0 a 9. Esse sono incluse in modo predefinito in questa classe.
seguita da un elenco di caratteri definiti come spazi vuoti. Non sono ammessi caratteri specificati anche come upper, lower, alpha, digit, graph o xdigit .I caratteri <space>, <form-feed>, <newline>, <carriage-return>, <tab> e <vertical-tab> sono automaticamente inclusi.
seguita da un elenco di caratteri di controllo. Non sono ammessi caratteri specificati anche come upper, lower, alpha, digit, punct, graph, print o xdigit.
seguito da un elenco di caratteri di punteggiatura. Non sono ammessi caratteri specificati anche come upper, lower, alpha, digit, cntrl, xdigit o lo <spazio>.
seguita da un elenco di caratteri stampabili, escluso il carattere <spazio>. I caratteri specificati come upper, lower, alpha, digit, xdigit e punct sono automaticamente inclusi. Non sono ammessi caratteri specificati come cntrl.
seguita da un elenco di caratteri stampabili, incluso il carattere <spazio>. I caratteri definiti come upper, lower, alpha, digit, xdigit, punct e lo <spazio> sono automaticamente inclusi. Non sono ammessi caratteri specificati anche come cntrl.
seguita da un elenco di caratteri classificati come cifre esadecimali. Devono essere incluse le cifre decimali seguite da uno o più insiemi di sei caratteri in ordine crescente. Sono inclusi in modo predefinito gli intervalli: 0 a 9, a a f, A a F.
seguita da un elenco di caratteri definiti come blank. I caratteri <spazio> e <tab> sono automaticamente inclusi.
seguita da una lista di nomi di classi di caratteri specifici della localizzazione che dovranno essere poi definiti nella localizzazione.
seguita da un elenco di mappature da minuscole a maiuscole. Ogni mappature è formata da una coppia di minuscole e maiuscole separate da una , e racchiuse fra parentesi tonde.
seguita da un elenco di mappature da maiuscole a minuscole. Se la parola chiave tolower non è presente, viene usato l'inverso dell'elenco di toupper.
seguita da un elenco di coppie di caratteri e lettere, mappate per essere usate nei titoli (intestazioni).
seguita da una definizione di classe di caratteri specifica della localizzazione, che inizia col nome della classe seguito dai caratteri appartenenti alla classe.
seguita da un elenco di nomi di mappature di caratteri specifici della localizzazione che dovranno poi essere definiti nella localizzazione.
seguita da un elenco di cifre di output alternative per la localizzazione.
seguita da un elenco di coppie di cifre e separatori alternativi per le cifre in input della localizzazione.
seguita da un elenco di mappature a coppie di separatori alternativi per l'output per la localizzazione.
segna l'inizio della sezione contenenete le regole per la traslitterazione. La sezione può contenere la parola chiave include all'inizio seguita da regole specifiche della localizzazione e da ridefinizioni. Ogni regola specificata nel file della localizzazione ha la precedenza su qualsiasi regola copiata o inclusa da altri file. Nel caso che nel file della localizzazione vi siano definizioni di regole duplicate, viene usata solo la prima regola.
Una regola di traslitterazione consiste di un carattere da traslitterare seguito da una lista di obiettivi di traslitterazione separati da punti e virgola. Viene usato il primo obiettivo che compare nella serie di caratteri-obiettivo, se nessuno di loro può essere usato verrà usato il carattere default_missing al loro posto.
nella sezione delle regole di traslitterazione include un file di regole di traslitterazione (e opzionalmente un file "repertoire map").
nella sezione delle regole di traslitterazione definisce il carattere predefinito da usare per la traslitterazione quando nessuno degli obiettivi può essere contenuto nella serie di caratteri-obiettivo.
segna la fine delle regole di traslitterazione.

La definizione LC_CTYPE termina con la stringa END LC_CTYPE.

Si noti che glibc non supporta tutte le opzioni definite da POSIX, sono supportate solo quelle descritte qui appresso (a partire da glibc 2.23).

La definizione inizia con la stringa LC_COLLATE nella prima colonna.

Sono ammesse le seguenti parole chiave:

seguita dal numero che rappresenta i livelli di collazione usati. Questa parola chiave è riconosciuta ma ignorata da glibc.
seguita dalla definizione di un simbolo di elemento di collazione che rappresenta un elemento di collazione multicarattere.
seguita dalla definizione di un simbolo di collazione che può essere usato nelle istruzioni di ordinamento della collazione.
seguita da string che dev'essere valutata in un costrutto ifdef string / else / endif.
seguita da una ridefinizione di una regola di collazione.
marca la fine della ridefinizione di una regola di collazione.
seguita da un nome di script per riordinare in seguito gli script elencati.
marca la fine del riordinamento di sezioni.
seguita da una dichiarazione di uno script.
seguito da un simbolo di collazione equivalente a un altro simbolo di collazione definito.

La definizione della regola di collazione inizia con la riga:

seguita da un elenco di parole chiave scelte fra forward, backward, o position. La definizione dell'ordinamento è formata da righe che descrivono l'ordinamento e termina con la parola chiave order_end.

La definizione LC_COLLATE termina con la stringa END LC_COLLATE.

La definizione inizia con la stringa LC_IDENTIFICATION nella prima colonna.

Sono ammesse le seguenti parole chiave:

seguita dal titolo del documento della localizzazione (p.es. "Maori language locale for New Zealand").
seguita dal nome dell'organizzazione che mantiene il documento.
seguita dall'indirizzo dell'organizzazione che mantiene il documento.
seguita dal nome della persona da contattare all'organizzazione che mantiene il documento.
seguita dall'indirizzo di posta elettronica della persona o dell'organizzazione che mantiene il documento.
seguita dal numero di telefono (in formato internazionale) dell'organizzazione che mantiene il documento. A partire da glibc 2.24 questa parola chiave è deprecata in favore di altri metodi di contatto.
seguita dal numero di FAX (in formato internazionale) dell'organizzazione che mantiene il documento. A partire da glibc 2.24 questa parola chiave è deprecata in favore di altri metodi di contatto.
seguita dal nome della lingua alla quale si applica il documento.
seguita dal nome della nazione/area geografica alla quale si applica il documento.
seguita da una descrizione del pubblico a cui il documento è destinato.
seguita da una descrizione di applicazioni particolari a cui è rivolto il documento.
seguita dal nome breve del fornitore del sorgente di questo documento.
seguita dal numero di revisione del documento.
seguita dalla data di revisione del documento.

Inoltre, per ciascuna categoria definita nel documento, dovrebbe esserci una riga che inizia con la parola chiave category, seguita da:

(1)
una stringa che identifica questa definizione per la categoria di localizzazione,
(2)
un punto e virgola, e
(3)
uno degli identificatori LC_*.

La definizione LC_IDENTIFICATION termina con la stringa END LC_IDENTIFICATION.

La definizione inizia con la stringa LC_MESSAGES nella prima colonna.

Sono ammesse le seguenti parole chiave:

seguita da un'espressione regolare che descrive possibili risposte affermative (yes).
seguita da un'espressione regolare che descrive possibili risposte negative (no).
seguita dalla stringa di output corrispondente a "yes".
seguita dalla stringa di output corrispoondente a "no".

La definizione LC_MESSAGES termina con la stringa END LC_MESSAGES.

La definizione inizia con la stringa LC_MEASUREMENT nella prima colonna.

Sono ammesse le seguenti parole chiave:

seguta da un numero che identifica lo standard usato per le misure. Sono riconosciuti i seguenti valori:
1
Metrico.
2
Sistema consuetudinario statunitense.

La definizione LC_MEASUREMENT termina con la stringa END LC_MEASUREMENT.

La definizione inizia con la stringa LC_MONETARY nella prima colonna.

Sono ammesse le seguenti parole chiave:

seguita dal simbolo monetario internazionale. Deve essere una stringa di quattro caratteri contenente il simbolo monetario internazionale come definito dallo standard ISO 4217 (tre caratteri) seguito da un separatore.
seguita dal simbolo monetario locale.
seguita dalla stringa composta da un unico carattere che verrà usata come separatore decimale nella formattazione di valori monetari.
seguita dalla stringa composta da un unico carattere che verrà usata come separatore di gruppo nella formattazione di valori monetari.
seguita da una sequenza di numeri interi separati da punti e virgola che descrivono la formattazione dei valori monetari. Vedi più avanti grouping per i dettagli.
seguita da una stringa che verrà usata per indicare un segno positivo per valori monetari.
seguita da una stringa che verrà usata per indicare un segno negativo per valori monetari.
seguita dal numero di cifre decimali da usare formattando con int_curr_symbol.
seguita dal numero di cifre decimali da usare formattando con currency_symbol.
seguita da un intero che indica la posizione di currency_symbol per un valore monetario formattato non negativo:
0
il simbolo segue il valore.
1
il simbolo precede il valore.
seguito da un intero che indica il modo in cui sono separati currency_symbol, la stringa del segno, e il valore per un valore monetario formattato non negativo. Sono riconosciuti i seguenti valori:
0
Nessuno spazio separa il simbolo monetario dal valore.
1
Se il simbolo monetario e la stringa del segno sono adiacenti, uno spazio li separa dal valore; altrimenti uno spazio separa il simbolo monetario dal valore.
2
Se il simbolo monetario e la stringa del segno sono adiacenti, uno spazio li separa dal valore; altrimenti uno spazio separa la stringa del segno dal valore.
seguita da un intero che indica la posizione di currency_symbol per un valore monetario formattato negativo. Sono riconosciuti gli stessi valori di p_cs_precedes.
seguita da un intero che indica il modo in cui sono separati currency_symbol, la stringa del segno, e il valore per un valore monetario formattato negativo. Sono riconosciuti gli stessi valori di p_sep_by_space.
seguita da un intero che indica dove dovrebbero essere collocati i positive_sign per un valore monetario non negativo:
0
e parentesi racchiudono la quantità e il currency_symbol o l'int_curr_symbol.
1
La stringa di segno precede la quantità e il currency_symbol o l'int_curr_symbol.
2
La stringa di segno segue la quantità e il currency_symbol o l'int_curr_symbol.
3
La stringa di segno precede il currency_symbol o l'int_curr_symbol.
4
La stringa di segno segue il currency_symbol o l'int_curr_symbol.
seguita da un intero che indica dove dovrebbe essere collocato il negative_sign per un valore monetario negativo. Sono riconosciuti gli stessi valori di p_sign_posn.
seguita da un intero che indica la posizione di int_curr_symbol per un valore monetario non negativo con formato internazionale. Sono riconosciuti gli stessi valori di p_cs_precedes.
seguita da un intero che indica la posizione di int_curr_symbol per un valore monetario negativo con formato internazionale. Sono riconosciuti gli stessi valori di p_cs_precedes.
seguita da un intero che indica il modo in cui sono separati int_curr_symbol, la stringa del segno, e il valore per un valore monetario non negativo in formato internazionale. Sono riconosciuti gli stessi valori di p_sep_by_space.
seguita da un intero che indica il modo in cui sono separati int_curr_symbol, la stringa del segno, e il valore per un valore monetario negativo in formato internazionale. Sono riconosciuti gli stessi valori di p_sep_by_space.
seguita da un intero che indica dove dovrebbe essere collocato il positive_sign per un valore monetario non negativo in formato internazionale. Sono riconosciuti gli stessi valori di p_sign_posn.
seguita da un intero che indica dove dovrebbe essere collocato il negative_sign per un valore monetario negativo in formato internazionale. Sono riconosciuti gli stessi valori di p_sign_posn.

La definizione LC_MONETARY termina con la stringa END LC_MONETARY.

La definizione inizia con la stringa LC_NAME nella prima colonna.

Sono ammesse diverse parole chiave, ma solo name_fmt è obbligatoria. Altre parole chiave sono necessarie solo se ci sono convenzioni consolidate per usare la formula di apertura corrispondente nella localizzazione corrente. Le parole chiave ammesse sono le seguenti:

seguita da una stringa contenente i descrittori di campo che definiscono il formato usato per i nome nella localizzazione. Sono riconosciuti i seguenti descrittori di campo:
%f
Cognome/i.
%F
Cognomi in maiuscolo.
%g
Nome di battesimo.
%G
Iniziale del nome di battesimo.
%l
Nome di battesimo con lettere latine.
%o
Diminutivo del nome.
%m
Secondo nome.
%M
Iniziali del secondo nome.
%p
Professione.
%s
Titolo nelle formule di apertura, per esempio "Dottor".
%S
Abbreviazione del titolo, per es. "Sig." o "Dott.".
%d
Formule di apertura, secondo le convenzioni FDCC.
%t
Se il descrittore di campo precedente è una stringa vuota, la stringa vuota, altrimenti un carattere di spazio.
seguito dal titolo generale valido per entrambi i sessi.
seguito dal titolo per gli uomini.
seguito dal titolo per le donne sposate.
seguito dal titolo per le donne nubili.
seguito dal titolo valido per tutte le donne.

La definizione LC_NAME termina con la stringa END LC_NAME.

La definizione inizia con la stringa LC_NUMERIC nella prima colonna.

Sono ammesse le seguenti parole chiave:

seguita dalla stringa composta da un unico carattere che verrà usata come separatore decimale nella formattazione di valori numerici.
seguita dalla stringa composta da un unico carattere che verrà usata come separatore di gruppo nella formattazione di valori numerici.
seguita da una sequenza di numeri interi separati da punti e virgola che descrivono la formattazione dei valori numerici.
Ogni numero specifica il numero di cifre in un gruppo. Il primo numero definisce la grandezza del gruppo immediatamente a sinistra del delimitatore decimale. I numeri successivi definiscono i gruppi a sinistra del gruppo precedente. Se l'ultimo numero intero non è -1, la grandezza del gruppo precedente (se c'è) è usata reiteratamente per i restanti gruppi di cifre. Se l'ultimo numero intero è -1, non viene effettuato nessun raggruppamento ulteriore.

La definizione LC_NUMERIC termina con la stringa END LC_NUMERIC.

La definizione inizia con la stringa LC_PAPER nella prima colonna.

Sono ammesse le seguenti parole chiave:

seguita dall'altezza, in millimetri, del formato standard di carta.
seguita dalla larghezza, in millimetri, del formato standard di carta.

La definizione LC_PAPER termina con la stringa END LC_PAPER.

La definizione inizia con la stringa LC_TELEPHONE nella prima colonna.

Sono ammesse le seguenti parole chiave:

seguita da una stringa che contiene i descrittori di campo che identificano il formato usato per comporre i numeri telefonici internazionali. Sono riconosciuti i seguenti descrittori di campo:
%a
Codice di area senza il prefisso nazionale (il prefisso è spesso "00").
%A
Codice di area incluso il prefisso nazionale.
%l
Numero locale (all'interno del codice di area).
%e
Estensione (al numero locale).
%c
Codice del paese.
%C
Eventuale codice "carrier service" usato per chiamare all'estero.
%t
Se il descrittore di campo precedente è una stringa vuota, la stringa vuota, altrimenti un carattere di spazio.
seguita da una stringa che contiene i descrittori di campo che identificano il formato usato per comporre i numeri telefonici per uso domestico. I descrittori di campo riconosciuti sono gli stessi di tel_int_fmt.
seguita dal prefisso usato per chiamare i numeri telefonici internazionali.
seguita dal prefisso usato dagli altri paesi per chiamare questo paese.

La definizione LC_TELEPHONE termina con la stringa END LC_TELEPHONE.

La definizione inizia con la stringa LC_TIME nella prima colonna.

Sono ammesse le seguenti parole chiave:

seguita da un elenco di abbreviazione dei giorni della settimana. L'elenco inizia con il primo giorno della settimana come specificato da week (il giorno predefinito è la domenica). Vedi NOTE.
seguita da un elenco dei giorni della settimana. L'elenco inizia con il primo giorno della settimana come specificato da week (il giorno predefinito è la domenica). Vedi NOTE.
seguita da un elenco di abbreviazione dei mesi.
seguita da un elenco dei mesi.
seguita dal formato appropriato per la data e per l'ora (per la sintassi, si veda strftime(3)).
seguita dal formato appropriato per la data (per la sintassi, si veda strftime(3)).
seguita dal formato appropriato per l'ora (per la sintassi, si veda strftime(3)).
seguita dalla rappresentazione appropriata delle stringhe am e pm. Questa dovrebbe essere lasciata vuota per le localizzazioni che non usano la convenzione AM/PM.
seguita dal formato appropriato per l'ora col sistema a 12 ore (per la sintassi, si veda strftime(3)). Questa dovrebbe essere lasciata vuota per le localizzazioni che non usano la convenzione AM/PM.
seguita da stringhe separate da punti e virgola che definiscono come vengono conteggiati e visualizzati gli anni per ogni era nella localizzazione. Ogni stringa ha il seguente formato:

direzione:offset:data_inizio:data_fine:nome_era:formato_era

I campi devono essere definiti nel seguente modo:

O + o -. + significa che gli anni più vicini a data_inizio hanno numeri più piccoli degli anni più vicini a data_fine. - significa l'opposto.
Il numero dell'anno più prossimo a data_inizio nell'era, corrispondente al descrittore %Ey (vedi strptime(3)).
L'inizio dell'era nella forma aaaa/mm/gg. Gli anni precedenti all'anno 1 D.C. sono rappresentati come numeri negativi.
La fine dell'era nella forma aaaa/mm/gg, o uno dei due valori speciali -* o +*. -* significa che la data di fine è l'inizio del tempo. +* significa che la data di fine è la fine del tempo.
Il nome dell'era corrispondente al descrittore %EC (vedi strptime(3)).
Il formato dell'anno nell'era corrispondente al descrittore %EY (vedi strptime(3)).
seguita dal formato della data nella notazione alternativa dell'era, corrispondente al descrittore %Ex (vedi strptime(3)).
seguita dal formato del tempo nella notazione alternativa dell'era, corrispondente al descrittore %EX (vedi strptime(3)).
seguita dal formato della data e dell'ora nella notazione alternativa dell'era, corrispondente al descrittore %Ec (vedi strptime(3)).
seguita dalle cifre alternative usate per data e ora nella localizzazione.
seguita da un elenco di tre valori separati da punti e virgola: il numero di giorni in una settimana (il numero predefinito è 7), la data di inizio della settimana (il giorno predefinito è la domenica) e la lunghezza minima della prima settimana dell'anno (il valore predefinito è 4). Per quanto riguarda l'inizio della settimana, 19971130 dovrebbe essere usato per la domenica e 19971201 dovrebbe essere usato per il lunedì. Vedi NOTE.
seguita dal numero del giorno preso dall'elenco day da mostrare come primo giorno della settimana nelle applicazioni di calendario. Il valore predefinito 1 può corrispondere a domenica o lunedì in base al valore della seconda voce nell'elenco week. Vedi NOTE.
seguita dal numero del primo giorno lavorativo preso dall'elenco day. Il valore predefinito è 2. Vedi NOTE.
seguita da un valore nel normale formato numerico che indica la direzione per la lettura delle date del calendario, come appresso:
1
da sinistra verso destra partendo dall'alto.
2
dall'alto verso il basso partenda da sinistra.
3
da destra verso sinistra partenda dall'alto.
seguita dalla rappresentazione della data appropriata per date(1) (per la sintassi, vedi strftime(3)).

La definizione LC_TIME termina con la stringa END LC_TIME.

/usr/lib/locale/locale-archive
Ordinaria posizione predefinita dell'archivio della localizzazione.
/usr/share/i18n/locales
Il percorso usualmente predefinito per i file di definizione della localizzazione.

POSIX.2.

Il sapere collettivo della comunità della GNU C library, riguardo a abday, day, week, first_weekday e first_workday, nella pagina del sito https://sourceware.org/glibc/wiki/Locales dice che:

Il valore del secondo argomento della lista week specifica la base di partenza delle liste abday e day.
first_weekday specifica la posizione ordinale del primo giorno della settimana nelle liste abday e day.
Per ragioni di compatibilità, tutte le localizzazioni di glibc dovrebbero impostare il valore del secondo argomento della lista week a 19971130 (domenica) e la base delle liste abday e day di conseguenza, e impostare first_weekday e first_workday a 1 o 2, a seconda che, per la localizzazione, la settimana e la settimana lavorativa inizi realmente con la domenica o con il lunedì.

iconv(1), locale(1), localedef(1), localeconv(3), newlocale(3), setlocale(3), strftime(3), strptime(3), uselocale(3), charmap(5), charsets(7), locale(7), unicode(7), utf-8(7)

La traduzione italiana di questa pagina di manuale è stata creata da Ottavio G. Rizzo <rizzo@pluto.linux.it>, Giulio Daprelà <giulio@pluto.it>, Elisabetta Galli <lab@kkk.it> e Marco Curreli <marcocurreli@tiscali.it>

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5 febbraio 2023 Linux man-pages 6.03